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Palomar

La prima idea era stata di fare due personaggi: il signor Palomar e il signor Mohole... I due personaggi avrebbero dovuto tendere, Palomar verso l’alto, il fuori, i multiformi aspetti dell’universo, Mohole verso il basso, l’oscuro, gli abissi interiori... Solo alla fine ho capito che di Mohole non c’era alcun bisogno perché Palomar era anche Mohole: la parte di sé oscura e disincantata che questo personaggio generalmente ben disposto si portava dentro non aveva alcun bisogno di essere esteriorizzata in un personaggio a sé... Rileggendo il tutto, m’accorgo che la storia di Palomar si può riassumere in due frasi: “Un uomo si mette in marcia per raggiungere, passo a passo, la saggezza. Non è ancora arrivato”

Italo Calvino

La casa di produzione cinematografica Palomar prende il nome da questo testo di Italo Calvino ma l'ispirazione che ha portato alla nascita del logo storico e le influenze che hanno guidato negli anni le scelte dell'azienda sono di segno diverso. Per la realizzazione della logo animation abbiamo cercato il punto di convergenza di suggestioni e spinte eterogenee. Prima di tutto c'è il nome, mutuato dall'universo di Calvino, un personaggio molto umano e allo stesso tempo profondamente simbolico: Palomar. Il secondo aspetto è il logo storico che rappresenta l'azienda fin dalla sua fondazione ed è costituito dall'immagine di una donna leggera sulla cima di uno scoglio che affiora dall' acqua, cristallizzata nell'atto di recuperare una rete da pesca: la Pescatrice. In fine il tratto così presente e il paesaggio che avvolge la narrazione sono ispirati all' opera di un artista caro alla casa di produzione: Moshe Castel. Il sole invade l'oscurità mentre la terra, dissetata dal mare, guida la pescatrice verso la sua fortuna.